Le sei autrici delle “Fiabe statistiche” in questa intervista a Dire, fare, insegnare raccontano come sono riuscite a far diventare i numeri e gli strumenti della statistica un’avventura tutta da scoprire dedicata ai giovani lettori.
La statistica è una disciplina fondamentale per conoscere e descrivere quello che ci circonda, ma che a volte può risultare difficile da comprendere, ai piccoli come ai più grandi. Per questo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) da qualche anno lavora al progetto “Fiabe statistiche”: una raccolta di brevi e divertenti storie che, parlando in un linguaggio famigliare ai bambini e al tempo stesso introducendo in modo chiaro alcuni termini e concetti, punta a rendere il mondo della statistica più accessibile ai giovani lettori.
Le fiabe, disponibili sul sito dell’Istat e raccolte finora nei due volumi Le streghe di Bayes e altre storie e Il pavone della pioggia e altre storie (usciti nel 2017 e nel 2019), sono seguite in appendice da una guida per adulti con la spiegazione del significato statistico dei racconti e indicazioni per la didattica. Le autrici delle storie ci hanno parlato di come è nato questo progetto che unisce fantasia e numeri, e degli obiettivi che si pone insieme alle altre iniziative Istat di divulgazione delle conoscenze statistiche.
1. Chi sono le autrici delle “Fiabe statistiche”?
Siamo sei: Monica Bailot, Rina Camporese, Silvia Da Valle, Sara Letardi, Susanna Peddes e Susi Osti. Ci allontana la geografia perché lavoriamo nelle sedi Istat del Veneto, della Toscana e nella sede centrale di Roma, ma ci unisce la passione per la divulgazione statistica e la continua ricerca di modi innovativi per raccontarla anche ai più piccoli.