VALUTAZIONE SI’, MA SENZA INVALSI scrive, questa mattina, Italia Oggi, non senza ragioni. MA FARE A MENO DELL’INVALSI E’ IMPOSSIBILE , risponde il Messaggero con altrettante buone ragioni. Il dibattito è serrato. Intanto nello schema di decreto di Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione nasce la nuova professione di “valutatore” che può essere affidata anche a soggetti che con la scuola nulla hanno a che fare, ma selezionati dall’INVALSI. Si conferma quanto riportato nell’Editoriale delPeriodico di Matematiche n.3/2013: “Se un cronista, intelligente e colto, ipotizzasse di intervistare, Aldo Visalberghi e Mauro Laeng, interrogandoli sull’operato dell’INVALSI, quale ne potrebbe essere il risultato? Due pedagogisti insigni, due pedagogisti “scientifici” ben noti anche all’ambiente matematico, che si spesero tanto per le prove oggettive, per le indagini IEA, e, nella direzione dell’allora C.E.D.E. (Centro Europeo dell’Educazione), per progettare per l’Italia la nascita di un Sistema Nazionale di Valutazione. Che direbbero Visalberghi e Laeng, redivivi, apprendendo che quel CEDE si è trasformato sì, in INVALSI, ma che a dirigerlo sono commercialisti e esperti in marketing con qualche infarinatura di statistica? Da questo, come dalle tracce delle prove che si assegnano (non solo quelle di matematica), comprenderebbero subito che, diversamente dal loro tempo, quello che conta è la gestione e la strategia della gestione di un processo…….. I fatti culturali, ideali, sono secondari, vengono dopo”
Feb 05 2013