Luigi Cremona: matematico e patriota, una vita per la scuola e un mese alla Minerva….nel 1898
«Quand’anche la geometria non rendesse, come rende, immediati servigi alle arti belle, all’industria, alla matematica, all’astronomia, alla fisica: quand’anche un’esperienza eccellente non ci ammonisse che le più astratte teorie matematiche sortono in un tempo più o meno vicino applicazioni prima neppur sospettate…..ancora io vi direi: questa scienza è degna che voi l’amiate……essa non può non esercitare sulle generose e intatte anime dei giovani un’alta influenza educativa elevandola all’immutabile e serena poesia della verità». Il passo, stupendo, è tratto dal saggio che Giacomo Fidei, già dirigente superiore del MIUR, ha dedicato alla figura di Luigi Cremona (1830 – 1903) e pubblicato su Scuola e Lavoro l’agenzia della federazione italiana scuola.
Il saggio di G. Fidei è un contributo prezioso alla conoscenza di L. Cremona tra i più influenti matematici italiani della seconda metà del secolo XIX al quale si deve peraltro la scelta, operata insieme a Enrico Betti e Francesco Brioschi e fin dalle prime disposizioni normative, che lo studio della Geometria nelle scuole classiche dell’Italia unita seguisse la distribuzione e l’ordine della versione autentica degli Elementi di Euclide.
Fu senatore del Regno dal 1879 e Ministro dal 1 al 29 giugno 1898: «avrebbe saputo fare molto bene alla scuola, all’istruzione e all’educazione del popolo, correggendo tante cose; e forse per queste ragioni fu ministro solo per pochi giorni» fu la conclusione del necrologio dedicatogli dal Periodico di Matematica.