Editoriale-
Non è facile scrivere di didattica e di divulgazione della matematica in un
momento come questo. Come farlo e non, invece, ricordare i momenti
drammatici che abbiamo vissuto e stiamo vivendo – e che mai avremmo
pensato di vivere –, le decine di migliaia di persone che hanno perso la vita,
la gravissima crisi economica e le pesanti conseguenze per l’occupazione?
La pandemia di COVID-19 ha ovviamente avuto effetti devastanti anche
sull’insegnamento, a tutti i livelli, costringendoci a modificare le metodologie
e ad inventarci, ciascuno di noi e giorno dopo giorno, un approccio che
limitasse i danni, in uno sforzo didattico senza precedenti.
E quando tutto questo verrà superato, sarà nostro compito lavorare per
restituire alle giovani generazioni prospettive e speranze, e la capacità di
affrontare la fragilità della condizione umana evidenziata da questa
esperienza.
Perché il ruolo – o la missione – del docente non può e non deve essere
meramente disciplinare: è da sempre nostra responsabilità guidare i giovani
allievi nella loro realizzazione, come persone e come cittadini, fondata su
principi di solidarietà e di uguaglianza, e sul rifiuto di qualsiasi
discriminazione, che sia etnica, religiosa o sociale.
Vi lascio alla lettura degli articoli di questo numero del Periodico di
Matematiche, una tra le più antiche riviste di divulgazione scientifica (fondata
nel 1886 da Davide Besso), che ho avuto l’onore di essere chiamato a dirigere
a partire da questo fascicolo.
Francesco de Giovanni
In allegato il file PDF del fascicolo 1-2 del volume 12 del
“Periodico di Matematiche”.