L’invito alla disubbidienza è del noto linguista Francesco Sabatini. Nella sua seguitissima rubrica televisiva della domenica mattina, Sabatini ha invitato gli insegnanti italiani a rifiutare l’oscuro termine di “rubrics”, proposto da qualche pseudo-stanza ministeriale, in sostituzione di “griglia di valutazione”.
Ai docenti di matematica la questione delle rubrics è già nota, non solo nell’aspetto linguistico. Rubrics ministeriali, infatti, sono state proposte dal MIUR per la valutazione della prova scritta della sessione ordinaria degli esami di Stato del 2015. Una proposta improvvisata della quale non si conoscono tuttora gli autori, le ragioni e gli esiti. Di essa non si sa neppure se sia stata fatta in alternativa o in sostituzione della griglia di valutazione, già sperimentata da alcuni anni con pieno successo, messa a punto, fra l’altro, in un progetto ministeriale e dato luogo a un’esperienza che lo stesso MIUR, solo poco tempo prima, in una circolare del direttore generale Carmela Palumbo, aveva definito: «una chiara novità per il nostro sistema dell’istruzione e un serio contributo ad instaurarvi processi di valutazione ponderati e condivisi. E’ un fatto decisamente nuovo che migliaia di commissioni, operanti in istituti diversi e in regioni diverse, abbiano utilizzato, per la valutazione del problema e dei quesiti, gli stessi criteri e gli stessi “pesi” fissati, per tutti, a livello nazionale». Forse chi ha deciso per le rubrics non conosceva l’esperienza già in atto avviata e seguita dallo stesso Ministero.
Ott 12 2015