E. Galli della Loggia ha posto all’attenzione del Paese “il calvario linguistico che subiscono i neo professori” da parte del MIUR e sul Corriere della Sera del 12 marzo, ha confessato, di sentirsi “soffocare dalla rabbia e dal disprezzo culturale” per il “Bilancio di competenze” che il docente neoassunto è tenuto a compilare. Era ora! Può darsi che qualcuno cominci a riflettere e ci si avvii a porre un freno alla proliferazione dei calvari, linguistici e scientifici, imposti a tutti e in ogni ambito del sistema dell’istruzione, anche a coloro che non sono neoassunti, ma aspirano ad esserlo e partecipano al concorso a cattedre da poco avviato. I candidati devono fare un esame, devono dunque prepararsi, studiare. Che cosa? Il programma d’esame è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Quello per l’ambito 7 (matematica, fisica, matematica e fisica, nella scuola secondaria di secondo grado) è un copia incolla di pezzi presi da altri documenti, in modo superficiale, incolto, senza alcun rispetto per la lingua italiana, per la matematica, per il decoro del MIUR, per gli aspiranti docenti, per la natura stessa del documento che rappresenta ciò che il Paese chiede al candidato di sapere per poter essere insegnante. Il Ministro Giannini, però, lo ha firmato!
Mar 15 2016