L’annoso dibattito italiano sui test e il ‘test desease’ di Biagio Scognamiglio
Il 12 dicembre scorso il C.d.M. ha approvato un DDL che prevede la soppressione o trasformazione dell’Invalsi in un ufficio del Ministero. La scelta del Governo non appare priva di motivazioni. Da una parte pesa la storia stessa dell’Istituto avvertito in questi anni dalla scuola e dai docenti sempre meno vicino e sintonico alle loro esigenze e sostanzialmente più preoccupato delle strategie di gestione di un indefinito progetto di valutazione che teso a corrispondere alla sua funzione di servire al miglioramento dei livelli educativi e d’istruzione. Dall’altra incidono le condizioni di contesto che non sono più quelle di una volta quando s’invocava un istituto autonomo rispetto ad un ministero centralizzato, a struttura piramidale e con scuole che “dipendevano dal ministro”. Oggi l’autonomia scolastica è maggiorenne, il Ministero non ha più la stessa funzione e un Invalsi trasformato in ufficio è certamente una scelta più coerente ai tempi e alle funzioni di servizio di cui necessita il sistema dell’istruzione e delle istituzioni scolastiche autonome.
Sulla questione comunque si è sviluppato un intenso dibattito che coinvolge anche il “mal di test” . Particolarmente interessanti al riguardo sono due articoli di Biagio Scognamiglio dove si può leggere anche la definizione di Test Disease desunta dalla New Medical Encyclopedia.
L’annoso dibattito italiano sui test
Sulla presunta scientifità dei test
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