16 luglio 2010

Sugli esami di stato annualmente la stampa pecca di sadismo. Si meraviglia e fa meravigliare che non ci siano valanghe di bocciati. Questo fanno capire i titoli dei giornali di questi giorni. Ma sono i giornalisti a non aver capito. Non hanno ancora capito, ad esempio, che gli esami di stato non sono fatti per bocciare ma per valutare e certificare i saperi appresi e da quest’anno addirittura non ha potuto sostenere l’esame chi non aveva raggiunto la sufficienza in ciascuna disciplina di studio. Una stampa libera, senza bavagli, è certamente tra le caratteristiche della maturità democratica di un Paese civile. Al principio generale dovrebbe però seguire una qualità di stampa adeguata. Speriamo!

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