La simulazione matematica del MIUR

Il 25 febbraio scorso per i licei scientifici italiani è stato il giorno della “simulazione”. Anzi, della ”prova simulata” che il MIUR ha confezionato per orientare non solo gli studenti, ma anche i loro docenti alla preparazione della prova scritta di matematica degli esami di Stato della sessione 2015. Una brutta prova, una “figuraccia”, come il grafico, riportato in uno dei due problemi proposti, realizzato con il particolare software (a pagamento) che il progetto ministeriale denominato PP&S (fonte scientifica dell’iniziativa) sta promuovendo in tutt’Italia.
Per i docenti di matematica è stato un nuovo motivo d’inquietudine. Era già successo ad inizio dell’anno scolastico con l’annuncio – sempre ad opera del MIUR – di un cambiamento nella struttura della prova scritta che si rivelò non vero, ma tenne in ansia i docenti fino a tutto novembre. Le prove simulate del 25 hanno disorientato un poco di più; le proteste sono divampate copiose e un documento firmato da 253 docenti, partecipanti alla lista di discussione “Cabrinews”, è stato inviato agli uffici delal Ministero (tra i destinatari figura anche la Mathesis).
I docenti sono preoccupati e inquieti: la prova simulata del 25 febbraio è solo la prima, una seconda è annunciata per il 22 aprile quando si sarà a poco più di un mese dal termine delle lezioni e dagli esami. S’invoca un saggio ravvedimento: mettere a disposizione della comunità dei docenti, da subito e se ne vale veramente la pena, gli esempi di prove che sono stati eventualmente prodotti e di cui il Ministero è in possesso. Si chiede in definitiva di sollecitare un aperto confronto nella comunità scolastica, piuttosto che ricorrere allo strumento della simulazione nazionale che pare voler entrare, con un autoritarismo inappropriato, nell’intimo delle progettazioni didattiche, scandirne i passi, dettarne contenuti specifici e inaspettate modalità di formulazione e di valutazione! Si chiede di evitare che, nell’attesa del giorno 22 aprile, i docenti siano indecisi rispetto a che cosa insegnare e far apprendere! E’ questa la richiesta che la Mathesis rispettosamente, ma doverosamente, rappresenterà all’on. Signor Ministro.

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