L’Invalsi approda nelle ultime classi…malamente!

 

Per la matematica degli esami di Stato 2019 le classi quinte si trovano a dover scegliere: o seguire il Ministero e la tradizione ministeriale della prova scritta o avviarsi a seguire l’Invalsi e assecondarne gli interessi.

L’Invalsi ha com’è noto pubblicato il suo “quadro di riferimento” e ha stabilito che per le classi quinte ci saranno prove comuni e prove specifiche d’indirizzo. Si svolgeranno dal 4 al 30 marzo 2019.

Per il liceo scientifico ha anche stabilito quali sono gli ambiti specifici da affrontare: geometria dello spazio, calcolo combinatorio, calcolo delle probabilità, analisi matematica. La scelta, al di là dei contenuti indicati, non era di sua competenza, ma l’Invalsi l’ha fatta e ha fatto di più: ha toccato anche le questioni di metodo e terminologiche introducendo tra l’altro prove di “manutenzione” e prove di “ricontestualizzazione” e il Ministero, che è l’organo di controllo, glielo ha lasciato fare. Allora per capirci qualcosa insegnanti, studenti, famiglie, dovranno munirsi di guide, esempi, manuali ad hoc ispirati dall’indirizzo dettato dall’Invalsi e dovranno accedere necessariamente al mercato perché l’Invalsi le sue prove ha deciso di secretarle. Insomma l’Invalsi si sostituisce al Ministero, è l’effettiva guida didattica e pedagogica del Paese. Non è questa la sua funzione, ma se ne è appropriato: è molto più vantaggiosa e di potere.

I docenti si chiedono se devono aspettare dal Ministero  “i quadri di riferimento per la prova scritta degli esami di Stato” come prevede il tanto deprecato dlgs 62/2017 o se devono adeguarsi ai “comandamenti” Invalsi già da subito.

Fortunatamente si prevede di far slittare di un anno l’obbligatorietà dei testi Invalsi ai fini dell’ammissione agli esami di Stato. Ma non basta! L’obbligatorietà non va rinviata di un anno, va abolita e l’Invalsi va ricondotto  alla sua funzione, pensata nell’interesse della scuola.

Finora, da quando esistono, il Ministero non ha speso mai nulla per le prove scritte della maturità e ha sempre avuto nella struttura tecnica degli esami la sua parte nobile, il suo forte legame con il mondo del dovere morale e dell’ideale educativo. Perché rovinare anche questo?

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